Fermati un attimo a pensare 612,496 casi di bullismo nel 2019 in Giappone, 68,563 in più rispetto all’anno prima. Questo è un chiaro segnale di un problema non solo tristemente presente nella società giapponese ma in continua crescita.

MA COS’È IL BULLISMO O IJIME ?
Ijime è un atto di uno studente, o studenti, nei confronti di un altro studente che infligge qualche conseguenza fisica o psicologica causando una sofferenza mentale o fisica al bambino che lo riceve.
La mia esperienza con il bullismo.
” Il Giappone ha sempre avuto problemi con il bullismo nelle scuole, sembra che ci siano stati più bambini che si sono tolti la vita collegati al bullismo, e penso che questo abbia reso questo problema sempre più grande da gestire per le scuole, per le autorità educative e il governo “, ha affermato Mieko Nakabayashi, professore alla scuola di studi sociali dell’Università di Waseda.
Se in passato il bullismo era comunque presente e dagli anni ’80 con i primi casi di suicidio che prendevano spazio nelle notizie di cronaca, il presente con la nuova tecnologia ha aggravato la situazione fornendo agli aguzzini altri nuovi mezzi.
La ricerca di MEXT sul comportamento problematico degli studenti nell’anno scolastico 2014 ha rilevato che la stragrande maggioranza del bullismo, il 64,5%, è stata segnalata come presa in giro, insulti, minacce e altri commenti cattivi (di solito ripetuti all’infinito e impossibili da ignorare).
La maggior parte delle forme di bullismo moderno non lascia segni visibili e alcuni lo mascherano nell’ambiguità. Include azioni che altrimenti potrebbero essere considerate solo scherzi, come nascondere le borse o le scarpe di una persona o scarabocchiare sui loro libri. In molti casi, il resto di un gruppo o di una classe fa il prepotente su un solo bambino e può persino unirsi per negare quelle azioni se interrogato da un genitore o un insegnante. Per i bulli, far parte di un gruppo di persone che fanno la stessa cosa diminuisce il loro senso di responsabilità per le loro azioni.
Nel 2021 il governo giapponese è stato costretto a prendere misure contro il cyber-bullismo in conseguenza alle notizie di cronaca che hanno interessato il mondo dello spettacolo negli ultimi anni con vari suicidi tra personaggi famosi in conseguenza al bullismo ricevuto nei commenti online.
Il ministro della Giustizia Yoko Kamikawa in una conferenza stampa nel settembre 2021, ha dichiarato che si sta consultando con il suo gruppo dì lavoro per poter vedere la possibilità di imporre una pena detentiva fino ad un anno o una multa di 300.000 yen per insulti.
Fino ala data corrente della conferenza stampa la pena è 30 giorni detenzione e 10.000 yen di multa, misura considerata non efficace. Il ministro prevede anche di cambiare la prescrizione del reato da 1 a 3 anni.