Quanti di voi hanno visto della frutta un Giappone che costa moltissimo? Ovviamente dopo la grande sorpresa per il prezzo vi domandate come mai un melone può costare 20.000 ¥ ( 170€) oppure 5.000 ¥ ( 40€) per un grappolo d’uva moscato.
Per cominciare a capire il perché bisogna iniziare a capire che la frutta gioca un ruolo molto diverso in Giappone rispetto all’Italia. In molte parti del mondo come in Italia, la frutta viene consumata come spuntino quotidiano, ma per il Giappone è considerata anche come un dono prezioso per qualcuno di importante, anche come buon augurio in un’occasione speciale.
Questa tipo di frutta, visto l’utilizzo, deve essere controllata e priva di imperfezioni: ad esempio pesche perfettamente rotonde e rosee, fragole luccicanti uva con chicchi succosi, meloni perfettamente sferici e profumati.
Per raggiungere questo status di perfezione , ci sono regolamenti su dimensioni, colore e gusto stabiliti da JA (Japan Agricultural Cooperative), l’organismo nazionale di regolamentazione, quando acquistano prodotti dagli agricoltori per la rivendita al dettaglio.
Il territorio del Giappone è per quasi l’80% composto di montagne, questa situazione non lascia non molto spazio alle coltivazioni di frutta. Molte aziende in Giappone sono gestite da aziende a conduzione familiare o su piccola scala, per le quali la coltivazione della frutta rimane un processo ad alta intensità di lavoro, che viene intrapreso con un senso tipicamente giapponese di tenacia e passione. Questo porta anche un’altra conseguenza, la quantità di alcuni frutti è molto limitata quindi il prezzo è più alto.
La frutta economica è disponibile a Tokyo come in altre città del Giappone. Quella che si trova nei normali supermercati, destinata ad un consumo che non riguarda il discorso regalo, la su può comprare ad un prezzo basso ( anche se paragonate con l’Italia in molti casi rimane comunque costosa ).
COME RISPARMIANO I GIAPPONESI?
Cercali quando visiti le regioni rurali, dove non sopporta i costi logistici del trasporto verso la città. Scegli le varietà locali e quando sono di stagione: fichi, nashi (pera asiatica), uva e cachi in autunno; mandarini e mele in inverno; fragole e agrumi autoctoni come l’amanatsu in primavera; pesche e anzu (albicocche autoctone) in estate. Inoltre, fai acquisti nei mercati degli agricoltori per acquistare frutta direttamente dagli agricoltori, che possono vendere i loro frutti meno “perfetti”.